Il protocollo per l’utilizzazione dei medicinali a base di anticorpi monoclonali è stato approvato dalla giunta regionale: è un passo in avanti per la cura del Covid-19.
Mercoledì 24 marzo la giunta regionale si è riunita per valutare un documento ad hoc preparato da un gruppo di lavoro su questo tipo di trattamento.
A conclusione della riunione è stato deliberata l’approvazione in Abruzzo del protocollo di cura con anticorpi monoclonali. Si tratta di una decisione importante per la salute dei pazienti e anche per gestire l’affollamento negli ospedali.
La cura con anticorpi monoclonali
Questo trattamento sperimentale ha ottenuto il via libera con il decreto ministeriale del 6 febbraio 2021 che ha autorizzato la distribuzione temporanea di medicinali a base di anticorpi monoclonali.
Va ricordato che questa cura non può essere utilizzata per tutti gli ammalati di Covid-19. La somministrazione degli anticorpi è, infatti, consentita solo a chi ha sintomi lievi, ma che rischia di aggravarsi. E’, quindi, un trattamento riservato solo a chi si trova in una fase iniziale della malattia e non è ricoverato.
Approvato il protocollo in Abruzzo
Dirigenti e funzionari delle ASL abruzzesi e del Dipartimento regionale della sanità hanno creato un gruppo di lavoro per preparare un documento sull’utilizzazione di questa cura.
Il documento è stato sottoposto all’attenzione della giunta regionale, ha ottenuto la delibera ed è stato approvato il protocollo per la somministrazione degli anticorpi monoclonali in Abruzzo.
Le indicazioni del protocollo
I medicinali con anticorpi monoclonali potranno essere somministrati nelle unità operative delle malattie infettive che si trovano nel Covid Hospital di Pescara e nei presidi ospedalieri di Teramo, L’Aquila, Chieti, Vasto, Avezzano.
Della loro distribuzione, invece, se ne occuperanno le farmacie ospedaliere di Pescara, Teramo, Chieti, L’Aquila.
Si procederà in questo modo: i pazienti che potranno essere trattati saranno individuati in base ad alcune modalità che sono state definite nel protocollo regionale.
In base a queste se ne valuterà, quindi, l’eventuale priorità, il percorso che dovranno seguire e tutte le procedure, sia quelle diagnostiche che quelle amministrative.
Fondamentale sarà il supporto dei medici di medicina generale. Una volta che un assistito dovesse risultare positivo al tampone molecolare, infatti, saranno proprio i medici generali a verificare per primi se può essere trattato con gli anticorpi monoclonali. Dopo un’ulteriore valutazione e conferma che deve arrivare, però, da parte del presidio ospedaliero, si potrà iniziare il trattamento.
Dato, infine, che ci si può sottoporre a questo trattamento a partire dai 12 anni, sarà molto importante anche il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.